Monte San Savino in provincia di Arezzo Toscana
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Comune di Monte San Savino

provincia di Arezzo

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MONTE SAN SAVINO

Il territorio comunale di Monte San Savino si estende per 89,68 kmq nella Vai di Chiana occidentale, occupando in massima parte la cima e le pendici di un poggio che domina la valle del torrente Esse, affluente del Canale Maestro della Chiana. Stazione lungo la via che portava a Siena, fu centro feudale, poi sede di vicariato e venne eretto in comunità nel 1774. Di Monte San Savino, quasi certamente di origine etrusca, si hanno notizie sicure solo a partire dall' XI secolo quando di questa pane di territorio erano signori gli Ubertini e i loro consorti; fu proprio l'alleanza con i fiorentini, stipulata tra il ramo guelfo di questa famiglia, cacciato da Arezzo e rifugiatosi a Monte San Savino (1287), una delle cause scatenanti della lunga guerra tra gli aretini e Firenze culminata con la battaglia di Campaldino. Dal 1289 Monte San Savino si pose così sotto la tutela della repubblica fiorentina, ma nel 1325, conquistato dalle truppe del vescovo di Arezzo Guido Tarlati, venne quasi completamente distrutto. Ricostruito e ripopolato, nel 1336 passò di nuovo ai fiorentini, che a loro volta lo cedettero ai perugini. A questi il castello rimase fino al 1358, anno in cui tornò in possesso di Arezzo. Nel 1384 Monte San Savino, insieme ad Arezzo e al suo contado, passò definitivamente sotto il dominio di Firenze, divenendo sede di vicariato (in alternanza con Lucignano). Dal 1551 al 1570 fu quindi dato in feudo dal granduca Cosimo r a Baldovino e Fabiano del Monte, fratelli del pontefice Giulio III, e nel 1604 a Gianantonio Orsini. Tornato in possesso dei Medici, divenne con rogito granducale proprietà del principe Mattias, fratello di Ferdinando II (1664), e quindi, dal 1667 al 1697, appannaggio della granduchessa Vittoria della Rovere. Nel 1747 la comunità di Monte San Savino venne infine riunita al granducato. Nella primavera del 1799 il paese fu tra i centri della reazione antifrancese, che ebbe come tragica conseguenza la dispersione della fiorente comunità ebraica insediata nella zona. Monte San Savino ha dato i natali al cardinale Giovanni Maria del Monte, poi papa col nome di Giulio rii (1487-1555) e allo scultore e architetto Andrea Contucci, detto il Sansovino (1460-1529). Nel passato le attività economiche di Monte San Savino si incentravano sull'agricoltura. Nella prima età moderna oltre ai prodotti tradizionali, quali frumento, foraggi, olio e vino, venivano coltivati orzo, canapa e lino, granturco e legumi, mentre nelle zone montuose si produceva legname da lavoro e da carbone; notevole rilievo aveva la coltura del baco da seta. Al patrimonio zootecnico (ovini e suini) si collegava inoltre un frequentato mercato; nella prima metà dell'Ottocento nel territorio comunale operavano infine una fabbrica di cappelli di pelo e una tintoria. L'agricoltura odierna, che offre una variata produzione (frumento, barbabietola da zucchero, uva, olive, patate, pomodori, fagioli, cocomeri e meloni), contribuisce alle risorse economiche della zona, anche se le attività industriali e artigianali hanno conosciuto, negli ultimi trent'anni, una progressiva espansione. Particolarmente sviluppati sono in proposito i settori della ceramica, dei mobili e degli infissi e quello meccanico; sono inoltre attive alcune fabbriche di manufatti in cemento per l'edilizia, una fornace per laterizi, maglifici a carattere artigianale e imprese per l'imbottigliamento di acque minerali. La popolazione totale del comune raggiunge nel 1991 le 7.847 unità, con una densità di 88 abitanti per kmq. Per quanto riguarda le epoche precedenti la popolazione totale, che nel 1745 era di 2.652 unità, nel 1830 ammonta- va a 6.438 abitanti che salirono a 7.806 nel 1881 e a 9.341 nel 1936. Nel 1951 risiedevano nel comune 9.279 abitanti, ma al censimento del 1961 essi erano divenuti 7.950 e nel 1971, con un ulteriore calo, 7.464; una lieve ripresa c'è stata nel 1981 con una popolazione di 7.618 abitanti.

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